Radio Fante


Una gradita lettera dalla Francia : Ricordi
Riceviamo una bella,e inattesa, lettera dalla Francia, relativa alla presenza dei Lupi di Toscana, in Provenza durante il secondo conflitto mondiale. Appreziamo i buoni ricordi lasciati dai Lupi, pur durante un periodo difficile come quello.
Riportiamo il testo originale e la traduzione in Italiano.




Cher(e) President(e)
Vous voudrez bien excuser ma meconnaissance de l’italien et je suis ,contre mon gré, obligé de vous ecrire en francais.
Je m’appelle Pierre Revol et j’habite à Bordeaux. et je voudrais vous parler de ma rencontre avc gli Lupi di Toscana.Je n’avais pas encore 6 ans quand les soldats italiens du 78 eme regiment d’infanterie italien  est venu occuper en novembre 1942 la Provence et,en particulier, le village de La Cadière.C’etait la compagnie “hors rang ” qui occupait notre village.A côte de l’Ecole où nous habitions les soldats etaient installés dans une chapelle désaffectée et dans des remises requisitionnees les ateliers du cordonnier et du tailleur.Ils travaillaient portes ouvertes pour notre plus grand plaisir ma soeur et moi.Le soir les soldats m’invitaient à manger les *castagne” qui cuisaient dans un grand chaudron……
J’ai bien d’autres anecdotes à compter ,si cela vous intéresse.Mais je voulais vous faire savoir avec quelle gentillesse les soldats italiens se sont comportes envers nous.
Je me souviens du nom d’un des  soldats : Ezzo (ou Enzo) Rigamonte qui venait chez nous pour parler ,en italien avec mon père instituteur.Et je suis encore capable de chanter”Lupi di Toscana”(sans les paroles ,helas ) 
A revederci!.




Caro Presidente
Scusate la mia ignoranza dell’italiano e sono obbligato, mio ​​malgrado, a scrivervi in ​​francese. Mi chiamo Pierre Revol e vivo a Bordeaux. e vorrei raccontarvi del mio incontro con gli Lupi di Toscana. Non avevo ancora 6 anni quando i soldati italiani del 78° reggimento di fanteria italiana vennero ad occupare la Provenza nel novembre 1942 e, in particolare, il villaggio di La Cadière .

Era la compagnia “fuori grado” che occupava il nostro paese. Accanto alla Scuola dove abitavamo, i soldati si installavano in una cappella in disuso e nei magazzini requisiti del calzolaio e del sarto. Stavano lavorando, con nostro sommo piacere a porte aperte. La sera i soldati mi invitavano a mangiare le “castagne” che cuocevano in un grande calderone……


Ho tanti altri aneddoti da raccontare, se vi interessa, ma volevo farvi sapere come si sono comportati i soldati italiani con noi. Ricordo il nome di uno dei soldati: Ezzo (o Enzo) Rigamonte che venne a casa nostra a parlare, in italiano con mio padre maestro, e riesco ancora a cantare “Lupi di Toscana” (senza il testo, ahimè).

Grazie ancora !.

Abbiamo ricevuto una seconda mail dal Sig. Pierre

Je suis heureux d’avoir attiré votre attention par mes racontars et comme vuus le souhaitez,jevpoursuis mes souvenirs.Effectivement les soldats du 78 eme Regiment d’Infanterie etaint pour la plupart des Lombards,mais certains etaient originaires de Calàbre,Basilicate,Pouilles.
L’un d’entre eux essayait de parler français avec mon père_qui, lui ,parlait l’italien_et n’arrivait pas à prononcer la voyelle ü comme dans les dialectes lombard et piémontais.
Le soircertains de ces Lombards venaient chez nous pour ecouter la radio de ” Londres”,chose absolument interdite.
Un jour,ma sœur et moi , regardions travailler le cordonnier.Il nous fait entrer ,dans la remise,ferme les portes,puis il décroche le portrait du Duce ,le pose au sol ,et nous dit “crachez lui dessus”
Un autre qui trouvait sa ration trop abondante donnait aù ma mère une partie de sa gamelle “per li bambini “.
Ces soldats avaient de tout,par rapport à une population qui crevait de faim.La Provenceetait un pays pauvre sans autre ressource que le vin(de grande qualité le Bandol )”qui servai pour le troc En particulier,ils echangeaient _pour les jeunes femmes_des parfums, de la lingerie fine er des bas de soie(seta pura”) ,lingerie rare très recherchée, et hors de prix Rendez-vous compte,des jeunes femmes privées de maris de fiancés soit prisonniers de guerre soit au STO en Allemagne avaient en face d’elles des hommes jeunes,beaux,des Italiens quoi,des idylles ont eu lieu ,et ,plus tard, quelques uns ont épouse des Cadierennes et se sont installés en France!
Le dimanche la musique regimentaire se produisait sur la place du village et jouait des airs et ,en particulier “Lupi di Toscana”.Beaucoup de personnes venaient les ecouter et c’est ainsi que j’ai apprs le chant *Lupi di Toscana * 
Le Regiment a quitté La Cadière à la fin du  printemps , à pied,et nombreux ,nombreuses les accompagnerent sur une certaine distance.C’est vous dire les liens d’amitié qui s’etaient crees.
Les Italiens furent remplacés par une section d’Allemands qui n’eùrent aucune relation avec la population,trop heureux de se trouver en Provence que sur le front russe
Une dernière anecdote qui ne concerne pas le 78eme R F 
Enjuillet 43 nous avons ,ma mère ma sœur et moi, été repliés loin de la côte,par crainte d’un débarquement et ses dangers ,chez notre grand-mère pres de Grenoble.Le village se trouve le long de la voie ferrée des Alpes de Grenoble à Veynes et Marseille.Un apres-midi  debut septembrenous entendons des chants de la musique provenant d’un train de soldats italiensse rendant à Grenoble et criant “finita la guerra, via a la casa ” .Le train fut arrete avant Grenoble par des cheminots qui leur dirent ” n’allez pas à Grenoble les Allemands vous y attendent pour vous faire prisonniers “
Par bonheur il y avait le petit train de La Mure qui remonte dans la montagne, les soldats italiens le prirent pour essayer de regagner l’Italie sans  être capturés.
Me voici au bout de mes souvenirs sur cette periode.Je l’ai aussi ecrite pour ma fille et ma petite fille.
Très amicalement et ,a revederci.Pierre Revol.

Sono felice di aver attirato la vostra attenzione con i miei pettegolezzi e, come vostro desiderio, continuo i miei ricordi. Infatti i soldati del 78° Reggimento Fanteria erano per la maggior parte dei Lombardi, ma alcuni erano di Calabresi, della Basilicata, delle Puglie. Uno di loro cercava di parlare francese con mio padre_ che parlava italiano_ e non sapeva pronunciare la vocale ü come nei dialetti lombardi e piemontesi. La sera alcuni di questi lombardi sono venuti a casa nostra per ascoltare la radio di “Londra”, cosa assolutamente vietata. Un giorno io e mia sorella stavamo guardando il calzolaio al lavoro, ci fa entrare nel capannone, chiude le porte, poi sgancia il ritratto del Duce, lo posa per terra e ci dice “sputagli addosso”. Un altro che trovò la sua razione troppo abbondante diede a mia madre una parte della sua gavetta “per li bambini”.

Questi soldati avevano tutto, a confronto di una popolazione che moriva di fame. La Provenza era un paese povero senza altra risorsa che il vino (di alta qualità Bandol)” che serviva al baratto. In particolare si scambiavano profumi _per giovani donne_ , fine biancheria intima e calze di seta (seta pura “), biancheria rara molto ricercata e troppo cara. I giovani, bei uomini, italiani che, idilli hanno avuto, e, in seguito, alcuni si sono sposati con Cadierennes e si sono stabiliti in Francia!



La domenica la musica del reggimento si esibiva nella piazza del paese e suonava melodie e, in particolare l’inno dei “Lupi di Toscana”, molte persone venivano ad ascoltarle ed è così che ho imparato la canzone * Lupi di Toscana * Il Reggimento lasciò La Cadière alla fine della primavera, a piedi, e tanti e tanti li accompagnarono per un certo tratto, questo per raccontarvi i legami di amicizia che si erano creati. Gli italiani furono sostituiti da una parte di tedeschi che non aveva alcun rapporto con la popolazione, fin troppo felice di essere in Provenza sul fronte russo.


Un ultimo aneddoto che non riguarda la 78° R F Nel luglio del ’43 noi, mia madre, mia sorella ed io, ci siamo ritirati lontano dalla costa, per paura di uno sbarco e dei suoi pericoli, a casa di nostra nonna vicino a Grenoble. Il villaggio si trova lungo la linea ferroviaria delle Alpi da Grenoble a Veynes e Marsiglia.Un pomeriggio di inizio settembre sentiamo canti musicali provenienti da un treno di soldati italiani diretti a Grenoble e gridando “finita la guerra, via a la casa”.
Il treno è stato fermato davanti a Grenoble dai ferrovieri che hanno detto loro “di non andare a Grenoble, i tedeschi ti aspettano lì per farti prigioniero” Per fortuna c’era il trenino da La Mure che sale sul monte, i soldati italiani lo presero per cercare di riconquistare l’Italia senza essere catturati.

Eccomi alla fine dei miei ricordi di questo periodo, l’ho scritto anche per mia figlia e mia nipote. In amicizia e, grazie ancora,
Pierre Revol.


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