Radio Fante


Montale (PT),14/10/2018. Presenti alla manifestazione in onore del Carrista Arrigo Pasquetti, di 101 anni, eroe della Divisione Ariete

Una rappresentanza dell’Associazione Lupi di Toscana, ha partecipato a Montale (Pistoia) presso la sede dell’Associazione Nazionale Alpini, alla manifestazione in onore del Carrista Arrigo Pasquetti, di 101 anni, eroe della Divisione Corazzata Ariete. Oltre al Sindaco di Montale e al Comandante della Stazione dei Carabinieri della città, hanno partecipato numerose Associazioni d’Arma, fra cui varie sezioni dell’Associazione Carristi, Cavalieri, Artiglieri e gli amici della Sezione del Fante di Arezzo.

La cerimonia è stata promossa e condotta dal Generale Giorgio Filippini, presidente regionale dei Carristi per la Toscana. Ci sembra doveroso riportare un estratto del discorso del Generale Filippini, per le toccanti parole usate e per riconoscenza dimostrata nei confronti del nostro eroe Arrigo.

Dopo il ringraziamento ai partecipanti ecco le parti salenti del discorso:
“Oggi vogliamo rendere omaggio al caporal maggiore Arrigo Pasquetti, pilota di carro armato M14 di 101 anni che, nel novembre 1941, nelle file dell’Ariete, ha partecipato alla sanguinosa battaglia di Bir El Gobi, denominata “la battaglia della domenica dei morti”, per l’elevato numero di caduti. La località di Bir El Gobi era un importante crocevia per il transito delle carovane, che fu utilizzato , dagli eserciti contrapposti, per l’afflusso di rifornimenti e delle riserve. Gli uomini della Divisione Corazzata Ariete e delle Divisione Motorizzata Trieste, per ben 7 volte, in cruenti combattimenti, si contrapposero e respinsero le soverchianti forze nemiche dell’ 8a Armata , superiori in uomini , armi e mezzi. Il nostro Pasquetti ha partecipato a questa battaglia e per il suo eroico comportamento è stato insignito della Croce al Valore, con la seguente motivazione : “ Pilota di carro armato, nel corso di un violento combattimento, benché ferito tentava di riparare le gravi avarie subite dal carro colpito. Riusciti vani i suoi sforzi, rivolgeva pietose cure al proprio ufficiale mortalmente ferito finché stremato dalla copiosa perdita di sangue, soccorso da altro carro, era costretto, con suo rammarico , ad abbandonare la lotta.”
Bir El Gobi, 19 novembre 1941.

Arrigo conserva nei suoi occhi e nel suo cuore il ricordo della lenta e straziante agonia del suo ufficiale capo carro e degli altri membri dell’equipaggio e nel suo corpo le schegge di granata, mai estratte.

Ci inchiniamo, commossi, davanti a questo Eroe che tanto ha dato per la sua Patria senza nulla chiedere.

Ho voluto che fossero presenti a questo incontro, per dimostragli il loro affetto e la loro riconoscenza, gli eredi di coloro che furono inquadrati nell’Ariete, oltre ai Carristi, i Bersaglieri, i Cavalieri, gli Artiglieri e i Paracadutisti che furono suoi compagni d’Arme in terra d’Africa.
A nome del Presidente Nazionale, Generale Salvatore Carrara, gli consegno la tessera di socio onorario, una medaglia ricordo ed il logo della nostra associazione carristi.

I nostri soldati per il loro valore, lo spirito di sacrificio spinto oltre ogni limite delle possibilità umane, hanno suscitato l’apprezzamento e l’ammirazione del nemico.
Come il famoso corrispondente di guerra inglese Theodor Moller che scrisse che : “ Nessun soldato al mondo è riuscito e riuscirà mai a fare quello che oggi gli italiani hanno fatto davanti a noi in terra d’Africa”.
Quando sono andato in Egitto per commemorare la battaglia di El Alamein, ho vissuto dei momenti particolarmente commoventi. Uno, quando dal torrione del Sacrario Italiano, un bersagliere trombettiere, un panzergranadier tedesco, ed un fuciliere inglese della Regina, hanno suonato il silenzio fuori ordinanza rivolti al luogo dove si è svolta la cruenta battaglia fra carri armati. L’altro quando ho letto il contenuto della miriade di lapidi, cippi, e piccolo monumenti disseminati nella piana di El Alamein.
Per i Bersaglieri, ricordo cio’ che disse il Fel Maresciallo Rommel nel corso di una riunione congiunta: “Il soldato tedesco ha stupito il mondo, il bersagliere italiano ha stupito il soldato tedesco”.
Per i Carristi : “Là dove soffia il Ghibli e brucia il sole, sono rimaste impresse per diritto, le eterne incancellabili parole che tu carrista con il sangue hai scritto, Italia e Onore.
Per i Cavalieri:
“Nessun corpo del nostro esercito seppe sfidare la morte nel campo, con tanta calma nel cuore e il sorriso sulle labbra come i soldati di cavalleria”.
Per gli Artiglieri:
“Gli artiglieri caddero insieme per la Patria, fraternamente confuse giacciono le salme gloriose”.
Per i Paracadutisti , cio’ che disse il Premier inglese Wiston Churchil alla Camera dei Comuni:
“Dobbiamo davvero inchinarci davanti ai resti di quelli che furono i Leoni della Folgore”.
Oppure un’altra lapide all’ingresso del sacrario con scritto:
“Fra le sabbie non piu’ deserte, sono qui di presidio per l’eternità i ragazzi della Folgore, fior fiore di un popolo e di un esercito in armi. Essi additano agli italiani il cammino dell’Onore e della Gloria. Viandante arrestati e riverisci.”
Infine agli Alpini, che gentilmente ci ospitano, un omaggio del sottoscritto:
“Gli alpini sono un corpo di èlite del nostro esercito, formato da gente onesta, genuina, con elevato spirito di corpo, attaccamento alle istituzioni, cameratismo e sempre in prima linea per soccorrere, con generosità, le popolazioni in caso di emergenza e pubbliche calamità. In un mondo dove prevale la smania di arricchimento (piu’ o meno lecito), gli alpini sono, per tutti noi, un confortante esempio di onestà morale e di disinteressato altruismo.”

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La Nazione del 16/10/2018

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